E’ sempre difficile fare i conti del calcio mercato. Le cifre pagate e incassate non sono mai ufficiali, da qualche hanno c’è stata l’irruzione prepotente della variabile bonus, anche la formula di pagamento (numero rate) influisce. Detto questo, a occhio e croce, la Fiorentina ha incassato (in parte incasserà) dalle cessioni oltre cento milioni di euro. Quanti ne ha spesi? Non altrettanti ma molti, se si considerano parte della campagna acquisti anche le operazioni di gennaio scorso (Sportiello e Saponara). Non è stato reinvestito fino all’ultimo euro, ma probabilmente si è andati abbastanza vicini (e comunque il mercato è ancora aperto).
Se aver dato la stura alle cessioni ha fatto pensare al preambolo della dismissione da parte dei Della Valle, i successivi ingaggi (soprattutto Benassi e Simeone) sembrano andare in senso contrario. Il dubbio se Adv ritornerà sui suoi passi, facendone uno (e magari due) in avanti, è legittimo. Quanto alla “messa in vendita”, resta determinante la conclusione della vicenda stadio perché possa davvero concretizzarsi in un futuro certamente non prossimo. Questi dubbi ce li porteremo dietro per tutta la stagione e forse anche in quelle successive.
Dai dilemmi societari a quelli più squisitamente tecnici. La Fiorentina ha venduto un’intera squadra e né ha acquistata un’altra. Molti dei nuovi titolari non hanno partecipato a buona parte della preparazione. Però abbiamo (purtroppo) il “vantaggio” di non giocare le coppe. Pioli avrà quindi la possibilità di trovare l’amalgama settimana dopo settimana, senza distrazioni e trasferte impossibili. Quanti punti può portare questa situazione ottimale per gli allenamenti?
Babacar resta o va? La domanda è brutale ma va posta in questi termini. Come anzianità di servizio è il viola più antico. Ha esordito in serie A con Prandelli nell’ormai lontano 2010. Da allora peregrinazioni varie fino al rientro alla Fiorentina come riserva di lusso. Sulla sua testa da sempre aleggia, come la nuvola che seguiva l’impiegato Fantozzi, un interrogativo: è in grado di fare il titolare nella Fiorentina? L’arrivo di Simeone è una implicita risposta chiara: no. Allora forse meglio cederlo perché trovi altrove la sua strada, anche a costo di rimpiangerlo, che condannarlo ad un altro anno da panchinaro.
Di dubbi intorno alla Fiorentina ce ne sono molti altri. Sulla maglia, al posto del giglio si potrebbe ricamare un punto interrogativo. A parte Astori, i centrali sono tutti esordienti in Italia, avranno bisogno di ambientamento? Zechnini e Dias voleranno sulla sinistra? Saponara ritroverà l’integrità fisica? Sulle spalle di Essreyc il numero 10 tornerà di moda? Squadra giovane e senza star consolidate. Per molti sarà la sorpresa del campionato. Però si può essere sorpresa in tanti modi.
Ma da domani finalmente si gioca.