Cuadrado, c’era una volta un giocatore…

Qualcuno sa se Cuadrado ieri sera ha davvero giocato nel Chelsea contro la Fiorentina? Perché io ho seguito la partita ma non sono riuscito a scorgerlo. Neanche la telecronaca in spagnolo mi è venuta in soccorso. Vabbè, lo spagnolo non lo parlo, però se avessero pronunciato la parola “Cuadrado” lo avrei capito. Invece niente. Eppure ho fatto attenzione, ho aguzzato la vista cercando sullo schermo del computer quel funambolo del pallone che aveva fatto innamorare Firenze. Quella pallina da flipper imprendibile per gli avversari. Sono stato attento a cogliere eventuali accelerazioni alla Speedy Gonzales, niente. Dribbling da mal di testa, ancora niente. Tiri al fulmicotone, macché, niente di niente. Ci ha pensato Roncaglia a istillarmi il dubbio che invece la Vespa in campo potesse esserci. Ad un certo punto si è appisolato, si è fatto rubare il pallone da un giocatore dei blues neanche troppo convinto dello scippo, e l’ha strattonato per la maglia beccandosi l’ennesimo giallo per la sua collezione. Vi confesso che quel giocatore del Chelsea aveva un che di familiare. Vuoi vedere che è proprio Cuadrado, mi sono detto. Ma subito ho ricacciato indietro il pensiero. Se fosse stato lui, Roncaglia non sarebbe neanche riuscito a sfiorarlo. Eppoi quello anziché rompere il muro del suono rispettava i limiti di velocità. E si muoveva in su e in giù per il campo con monotonia. Mai uno scatto, niente zig zag. Finte neanche a parlarne. Figuriamoci se poteva essere Cuadrado! Eutanasia di un giocatore.