
Finisce con la Fiesole che fischia è urla “tirate fuori le palle”, come se non bastassero quelle sparate in curva da Jovic e compagni. Umiliazione bis dopo quella in Turchia. Pubblico che abbandona il Franchi dopo il terzo gol. Analizzare una partita così è da masochisti. Una lunga lista di errori tattici e individuali, una serie di scelte sbagliate, poca attenzione ancor meno grinta e un deficit colossale di qualità.
Jovic, torna a fare il paracarro in mezzo all’area avversaria (non aveva dato buona prova di sé in Scozia arretrando un po’ la posizione?) e a sprecare occasioni. I terzini non fanno una sovrapposizione neanche a implorarli. I cross arrivano a colombella e dalla trequarti per la gioia dei difensori avversari. I calci d’angolo tutti sballati o pericolosi ma per la difesa viola. Il centrocampo fa una regia da B-movie mentre quella della Lazio sembra di Fellini.
Insomma, non funziona nulla ma Italiano a Sky dichiara che non gli sono piaciuto solo gli ultimi dieci minuti. Evidentemente, come in tutte le altre sconfitte di questa stagione ha apprezzato “la prestazione”. Chiamate la neuro, il caso è disperato ma non serio.
Domanda: presidente Commisso, perché non la fa adesso una bella conferenza stampa per spiegarci chi sono i colpevoli di questo rovinoso inizio di campionato?
Terracciano – 5 – sorpreso dalla nucata di Vecino, poi impallinato senza troppe responsabilità.
Dodò – 3 – Corre parecchio in orizzontale e poco in profondità. Un errore dietro l’altro in appoggio, mai una sovrapposizione.
Quarta – 4,5 – Molle su Zaccagni che se lo scrolla di dosso come farebbe un alano con una pulce e segna. In ritardo su Immobile, che segna. Finale nel pallone come tutti.
Igor – 4,5 – Senza Milenkovic al fianco e tanto grosso quanto incerto e pasticcione.
Biraghi – 3 – Cross e corner da dimenticare. Stavolta Lazzari si mantiene sulle sue a a metterlo all’angolo è Felipe Anderson.
Bonaventura – 4,5 – Prova a dare un senso alla rete di passaggi senza costrutto ma finisce per pasticciare e pesticciare parecchio.
Amrabat – 5 -Contrasta come sa e costruisce come sa… ma non sa.
Mandragora – 4 – A lui sono affidate le incursioni, ma la palla non gli arriva. Un bel tiro (deviato) finisce sulla traversa. Quando passa alla regia la squadra evapora.
Ikonè – 5 – Guarda come dondolo, con le gambe ad angolo… ma il calcio non è il twist. Fa frullare le lunghe leve ma disorienta soprattutto se stesso. Commovente quando in tuffo a pelo d’erba tenta di deviare di testa un passaggio rasoterra riuscendo solo ad arare il campo con il naso.
Jovic – 2 -Prima calcia centrale una sorta di rigore in movimento, poi al volo manda la palla nel viale Paoli. Colpo di testa alto da ottima posizione nella ripresa, poi decide di autosostituirsi lasciando al suo posto un cartonato che non tocca palla. Aridateci Kokorin!
Kouame – 5 -I bisticci col pallone sono all’ordine del giorno. Molto movimento, scarsi risultati.
Gonzalez – 4 – Manca il pallone davanti alla porta incostudita. Poi si rotola ad ogni tocco degli avversari.
Milenkovic – 5 – Entra nella fase in cui gli avversari sbucano in velocità da ogni parte.
Saponara – 3 – Non corre e non contrasta ormai da tempo. Ora, però, fallisce anche i controlli più elementari.
Maleh – 5 – Solita inconcludente confusione.
Barak – 4 – Irriconoscibile rispetto a quello di Verona: se è in garanzia va restituito.
Allenatore: Vincenzo Italiano – 2 – Partita preparata male, cambi per niente azzeccati. Ormai prigioniero delle proprie convinzioni, dei propri metodi, delle proprie dichiarazioni. E’ comprensibile che non abbia molto da dire, lo è meno che quel poco siano degli spropositi.
Arbitro Maresca & C. – 0 – Sei minuti di recupero sono una crudeltà proibita anche dalla convenzione di Ginevra. Impietoso. Var Aureliano/Galetto – Sv
totalmente d’accordo su tutto
Prade’ 0 Barone 0 Burdisso 0
Commisso vendi a Pif
Mah.
Che l’allenatore sia in totale confusione dopo un primo tempo che ha fornito anche sprazzi di buon gioco (ma con due errori pazzeschi in difesa) e’ lampante. Anche il modo di battere i calci d’angolo, che se va bene si trasformano nel solito inutile cross dalla trequarti, mi sembra abbastanza cervellotico (e infatti non si segna mai).
Il dott. Commisso (laureato alla Bussness School of Echonomics della Columbia University, mica all’ateneo di Tirana !) e’ impossibile che non abbia redatto un business plan; e se la parte infrastrutturale sembra abbastanza evidente, la parte “operation” risulta evidentemente molto “nebbiosa”. Il calcio è un “operation field” umorale, forse, a mio avviso, puo’ assomigliare in qualche aspetto alla moda, devi creare un “trend” positivo. Quindi i migliori stilisti, “location” intriganti, materiali di livello, in una parola investimenti cospicui e mirati. Se sbagli qualcosa……vendi tutto all’UPIM (che chiaramente non c’e’ piu’) o al mercatone del Campo di Marte.
E se il CEO avverte questo pericolo, in particolare se i fallimenti sono ripetuti, cambia subito la squadra dirigenziale.
25 tiri in porta, 9 corner, 68% possesso palla,
ABBIAMO VINTO NOI,
ITALIANO VAI A CASA
direi perfetti i giudizi, forse Kouamè andava premiato per l’impegno e aver sbagliato meno degli altri.
CONTROFIRMO TUTTI GLI ARGOMENTI TRATTATI……. .LA responsabilità è dell’uomo che con il suo IO, sta stravolgendo tutt0…. è completamente FUSO, si sente un dio, ma in realtà è un allenatore dei tanti in circolazione.Lui ha fatto un solo COLPO il rinnovo del contratto, per il resto non gli può fregare di meno……
Allarme rosso………
il rinnovo a ditaliano io lo avrei fatto ma a 100.000 euro in piu’. nonmi convincono quelli che chiedono il doppio dopo alcune partite… anch eterracciano perchè deve chiedere 3 volte quelloc he prendeva… allora quest’anno che fanno cacare dobbiamo dargli 1/3 dell’anno prima?