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Le risposte in vitro del direttore Rogg

04/02 15:27 // Francesco Matteini

RoggNon perde un pelo Andrea Rogg in conferenza stampa a commentare mercato e dintorni, e non è una facile battuta legata alla scarsa capigliatura. La gestualità è controllata. Il tono della voce pacato e costante. La terminologia soppesata col bilancino. L’espressione del volto imperscrutabile. Non tradisce emozioni. Ecco il problema. Le sue sono risposte in vitro, frutto di un attento studio preventivo su quali avrebbero potuto essere le domande. Bravo, bravissimo nel circumnavigare qualche quesito più ostico e molto professionale nell’esposizione di fatti, cifre e circostanze. Ma estremamente deficitario su un aspetto chiave: l’autocritica. Neanche la parvenza di un cedimento. La proprietà ha messo i soldi, i dirigenti hanno fatto il massimo. Errori? Nessuno. “Qualche imperfezione” è l’unica concessione alle perplessità di molti.

Allora sono i tifosi che, mugugnando, si comportano da ingrati? Questo, ovviamente, il direttore generale della Fiorentina non l’ha detto. E forse non lo pensa nemmeno, perché un manager di alto livello deve far passare i propri pensieri sotto al metal detector dell’opportunità, prima di dargli via libera. Resta il dato di fatto di uno striscione nel quale la Fiesole ha marcato un confine tra tifosi, squadra e allenatore da un lato e società col proprio progetto dall’altro. Dispiacersi per questo, come ha fatto Rogg, non è sufficiente. Se la Fiorentina resiste al terzo posto in classifica e, nonostante ciò, i tifosi viola masticano amaro e condividono cattivi pensieri, qualche domanda la società (intesa come proprietà e dirigenza) dovrebbe porsela.

I fratelli Della Valle sono riusciti a creare i presupposti per i quali se alla fine della stagione la Fiorentina avrà centrato un obiettivo, sarà merito di Sousa e dei giocatori. Se, invece, offrirà delusioni sarà colpa della proprietà.  Ma non è un paradosso, né un giudizio crudele. Confortati dal pool di dirigenti che li attorniano, i Della Valle hanno scelto di non provare a cogliere un’occasione rara per competere, inaspettatamente, ai massimi livelli. Carpe diem non Carpi diem.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Paolo

    04/02 16:00 alle 16:00

    Analisi perfetta….niente da aggiungere!!

  2. Andrea Bechi

    04/02 17:43 alle 17:43

    Un buon dirigente aziendale puo’ anche provare a convincere che e’ prevista una nevicata il 15 agosto…….e magari la prima volta puo’ anche risultare convincente (…chissa’…il nino sul Cile…il vulcano Pinatubo…mah…), solo che poi il tutto si traduce semplicemente in perdita di credibilita’.
    E negli anni la credibilita’ dei Della Valle ha raggiunto livelli davvero minimi.
    Probabilmente i due fratelli sono tenaci assertori della massima (effettivamente letta dal sottoscritto in uno dei cartelli esposti in una azienda) “una perfetta organizzazione non vale mai quanto una bella botta di c..o !”.
    Cosi’ si va avanti con l’usato insicuro sperando di trovare ogni volta un Salah, un Kalinic, adesso sembra uno Zarate….che la forza sia con voi !!! Ma non chiedetemi di credere ai vostri “progetti”.

  3. bruno56

    04/02 20:01 alle 20:01

    Sono tifoso viola da 60 anni. Mi ricordo dei calciatori che hanno fatto grande la Fiorentina:montuori-hamrim-amarildo-de sisti-batigoal…
    loro rimangono nel cuore dei tifosi.non le varie proprietá che si sono susseguite.passeranno anche i dellavalle e suggerirei a rogg di lasciar perdere.w viola amore e fantasia.

    • piero

      04/02 22:52 alle 22:52

      Io mi ricordo anche di un certo Antognoni….sarò il solo ?

    • BELFAGOR

      06/02 16:37 alle 16:37

      Ciao Bruno56, e’ vero che rimangono nel cuore soprattutto i grandi campioni come Batistuta,Hamrin, Antognoni, Julinho ma rimangono nei nostri cuori anche le proprieta’ che hanno operato bene come BEFANI e BAGLINI che erano meno ricchi di Della Valle ma capivano di calcio e hanno ottenuto degli ottimi risultati. soprattutto BEFANI che non ho mai conosciuto e allora ero piccolo e non conoscevo la Fiorentina, ma x me Befani e’ rimasto un mito e mi sono documentato dappertutto sulla sua biografia.Mi e’ rimasto nel cuore CECCHI GORI, ma non il figlio, ma il mitico Mario morto presto, se campava 10 anni di piu io sono sicuro che uno scudetto con lui lo avremmo vinto.quando e’ morto sono rimasto molto dispiaciuto perche ho immaginato che era anche morta una Fiorentina competitiva e cosi e’ stato

  4. Carlo F.

    05/02 17:01 alle 17:01

    Chiaro che la dirigenza viola ha problemi di comunicazionr. ma secondo me non molto di più. Troppo spesso si lasciano andare a semi-promesse che poi li inchiodano e creano l’effetto perverso che FM puntualmente descrive. Ma noi tifosi come facciamo finta di non capire? Questa proprietà è disponibile a sforzi, ma solo misurati. Conta sull’aver costruito una delle prime 4-5 squadre della serie A (e questo è un fatto): dopo di che per quello che chiamiamo il salto di qualità (diventare una delle prime tre e vincere una volta ogni 10 anni qualcosa) su investimenti di mercato medi con potenzialità, per vincere, per restare allo stesso livello o per vendere reinvestendo con altri di media potenzialità. Questo vuol dire che NON comprerà MAI uno dei 10-15 migliori terzini destri del mondo. Mai. Comprerà gente che può risultarese ben inserita fra i primi 25-50 (fo per dire). Soprattutto: è difficile che questo sia possibile nel mercato di gennaio: dove gran colpi non li fa nessuno. Tanto meno chi non è disposto a farsi ricattare, o farsi trascinare in trattative da suk: per nessuna ragione (e fa bene, secondo me). Chiudendo: tutto questo bisogna avere il prosciutto sugli occhi per non averlo capito e da tempo. Ma per non dare alibi a nessuno, dovrebbero dirlo con trasparenza (ancora) maggiore.

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